giovedì 31 marzo 2011

La rissa di La Russa colpisce Silvio

Il Berlusconi-show a Lampedusa "rovinato" dal suo ministro più fascista


Scene da un apparente normale paese occidentale. Ieri Silvio Berlusconi ha tenuto il suo solito show, cambiando soltanto location, come lui direbbe. La Napoli del momento è Lampedusa, la quale è quindi da bonificare e da svuotare in due giorni, come Napoli dai rifiuti (che infatti sono ancora lì). A Lampedusa il nostro eccede e parla anche di casinò, zona franca, campi da golf et similia. Un incrocio tra Milano 2 e Porto Cervo nell'isola delle tartarughe. Una lezione di populismo sudamericano che ancora in molti acclamano.

A Silvio rompe le uova nel paniere un suo ministro, La Russa, che è rimasto fascista nell'animo e manda affanculo Fini durante la concitata seduta sul processo breve. Il Silvio lampedusano è furibondo: La Russa gli ha rubato la scena e ha ributtato suo malgrado l'attenzione su un ennesimo provvedimento ad personam e su un'immagine di un paese spaccato in due fazioni l’una contro l’altra armate.

Dulcis in fundo, La Russa è stato preso a monetine. Come Craxi al Raphael durante Tangentopoli. Qui però la fine di questa repubblica di banane è ancora lontana.

martedì 29 marzo 2011

Divina Finlandia

Centinaia di finlandesi si stanno sbattezzando contro una campagna omofobica della chiesa luterana. E se pagassimo a De Mattei un viaggio a Helsinki?


Buone notizie dai cittadini della Finlandia, paese che ho avuto la fortuna di visitare. 6 organizzazioni luterane affiliate alla chiesa finlandese hanno lanciato la campagna intitolata “Resisti”, corredata da uno spot con una giovane donna che dice di essere stata bisessuale, ma che, dopo aver conosciuto le sacre scritture ha abbandonato "quella vita di peccato". Risultato: centinaia di finlandesi al giorno si stanno sbattezzando per questa campagna ritenuta (a ragione) omofobica.

Idea: potremmo mandare in viaggio premio a Helsinki Roberto De Mattei, che a Radio Maria ha spiegato che lo tsunami giapponese è stata un’esigenza della giustizia divina. Come si divertirebbe in Finlandia a dire queste cose. Peccato che in Italia un elemento del genere sia vicepresidente del Cnr. Qualcuno poi si stupisce delle posizioni di Eugenia Roccella sul testamento biologico?

lunedì 28 marzo 2011

Modelle e vajasse: Balti vs. Mussolini

Alla modella dello spot Tim non piace Berlusconi. Apriti cielo: la nipotina del duce la vuole licenziare


Ogni tanto c'è qualche modella o starlette che esprime pareri differenti dai consueti canoni dello showbiz. Bianca Balti, nuovo volto di Tim a fianco di Neri Marcorè, ha "osato" dire a Vanity Fair che tutto il mondo ci prende in giro per Berlusconi: "All’inizio mi incazzavo e rispondevo: senti chi parla, voi avete Bush. Adesso cerco di ragionare e spiego che l’Italia non è solo e tutta Berlusconi".

Ne è conseguita una "difesa d'ufficio" da parte di Alessandra Mussolini, che con il suo consueto tono pacato ha berciato che Bianca Balti "ha insultato la maggioranza degli italiani che con convinzione ha votato il nostro premier, dimostrandosi poco intelligente. Dopo che Berlusconi ha vinto sul fronte della crisi libica. Si vergogna di essere italiana? Vada in Francia, con la Bruni a suonare la chitarra". Finita qui? No, la "vajassa" Mussolini chiede il licenziamento della modella. "Meglio Belen".

Non credevo che Tim fosse un ente pubblico e che Bianca Balti fosse processabile per qualche violazione del codice di comportamento. Evidentemente Mussolini pensa questo. O forse crede ancora di essere a La pupa e il secchione. Oppure sul balcone di palazzo Venezia, come suo nonno.

venerdì 25 marzo 2011

Tokyo terremotata? Pessima candidata. La figura di merda di Alemanno

In Giappone un'autostrada ricostruita in 5 giorni. Da Roma, dove la terza linea della metro è in stand by da anni, Alemanno prova ad affossare la candidatura olimpica di Tokyo


In Giappone è stata ricostruita in 5 (cinque) giorni un'autostrada devastata dallo tsunami. Le foto del "prima" e "dopo la cura" stanno facendo il giro del mondo e sono impressionanti. Dovremmo incominciare a prendere meno per il culo i giapponesi e i loro modi di fare e concentrarci sui lavori eterni della Salerno - Reggio Calabria, ma anche soltanto della Milano - Torino, che conosco per esperienza.

Non la pensa così Gianni Alemanno, che con incredibile velocità e assoluta assenza di tatto ha provato ad abissare la candidatura di Tokyo alle Olimpiadi in concorrenza con la sua Roma. Ecco cos'ha detto: "Non è mai avvenuto che si creassero questi cortocircuiti; quando un paese deve essere ricostruito è difficile infatti che si dia priorità agli impianti sportivi. Sono due cose che devono rimanere indipendenti per evitare strumentalizzazioni. Siamo tutti molto vicini al popolo giapponese che sarà aiutato anche a livello internazionale, ma la questione olimpica è un’altra storia”.

Peccato che l' "altra storia" è una storia che Alemanno nemmeno s'immagina, ossia una storia di un paese che in cinque giorni ricostruisce un'autostrada. Nel frattempo, a Roma la terza linea della metro s'infrange tra mille scavi archeologici. Forse nel 2016 sarà pronta. E Tokyo lo sarà per le Olimpiadi. Da questo momento io tifo per l'assegnazione dei giochi al Giappone.

mercoledì 23 marzo 2011

La Merkel post atomica

La cancelliera si scopre anti nucleare e pacifista. Ma soprattutto lo esprime in modo netto. Esattamente l'opposto nostro


"Prima la Germania uscirà dal nucleare meglio sarà". E' una dichiarazione di poco fa di Angela Merkel, che ha inoltre definito "transitoria" l'energia nucleare. Parliamo della premier di un paese che ha molte centrali nucleari, ma che ha investito e investe molto anche sull'eolico e sul solare: e non stiamo parlando di un "paese do' sole" come noi, che al momento investiamo soltanto sulle moratorie. Nucleare sì, poi no, poi forse, poi prendiamoci un anno di tempo e insabbiamo il tema caldo del momento.

Che mondo sarebbe senza l'Italia. Che noia i paesi dove un cancelliere esprime una posizione chiara e netta. Non soltanto sul nucleare, ma ad esempio sugli attacchi alla Libia, tanto per citare un altro tema dove l'ambiguità italica si distingue. Che noia la Germania, infatti i tedeschi vengono in vacanza sulle nostre coste. Finché non avranno discariche nucleari.

lunedì 21 marzo 2011

La Russa e il Silvio Machiavelli

Per il ministro della difesa, il baciamano a Gheddafi è un mezzo giustificato dal fine


Ignazio La Russa non finisce di stupirci. Il ministro stile decima Mas, che non esita ad allontanare senza troppi complimenti giornalisti indesiderati, risponde che Berlusconi poteva, è vero, fare a meno del baciamano a Gheddafi, ma "quelle erano solo modalità per ottenere un risultato e Berlusconi ha una capacità unica di adattare i propri atteggiamenti al risultato che si prefigge. L’obiettivo valeva bene una parata o un applauso”. Vedremo se varrà anche qualche missile nella schiena.

Ed ecco che, per La Russa, Berlusconi è il nuovo Machiavelli. Non fa una piega. Del resto, le posizioni di Berlusconi su unioni civili e testamento biologico, per fare un esempio, sono mezzi giustificati dal fine di non perdere l'appoggio della chiesa, che più di una volta ha storto il naso di fronte al suo stile di vita. Finché la chiesa, che - purtroppo, o per fortuna - è ben più potente di lui, deciderà di salire su un altro cavallo. Chissà La Russa come commenterà.

lunedì 14 marzo 2011

Fratelli d'Italia. In nome delle mafie

DaSud lancia la campagna "le mafie ci uniscono" per far ragionare sul sistema mafia proprio in occasione del 150mo dell'unità d'Italia


L'associazione antimafie DaSud per i 150 anni dell'Unità d'Italia lancia la nuova campagna "Le mafie ci uniscono", perché, come si legge nel loro comunicato stampa, "l’Italia nasce nel 1861 e con essa viene scoperta la mafia. Oggi, dopo 150 anni, le mafie sono presenti in tutte le regioni italiane, dai paesi sperduti del sud ai salotti delle grandi città del nord (...) non sono più un’emergenza legata alla questione meridionale, quanto piuttosto un elemento strutturale, seppure patologico, della modernità, del sistema economico e di potere del ventunesimo secolo. Le mafie riguardano tutti, concretamente".

Da qui si vuole partire, con una campagna peraltro molto bella, con spot virali, manifesti, eventi e anche un videoclip della Popucià Band, per ragionare sulle mafie come "elemento strutturale di questo Paese, da Nord a Sud. Nessuno può sentirsi escluso, nessuno può pensare di non avere responsabilità. Fingere che le mafie non ci siano, non è risolvere il problema. La creatività, la partecipazione, l’impegno, la discussione sono un inizio per cambiare".

Che la mafia sia strutturale all'Italia è una notizia brutta quanto vera. Che DaSud faccia questa campagna, a me pare una buona notizia.

venerdì 11 marzo 2011

Monica e lo tsunami Bill

Nel giorno della tragedia in Giappone, tutti riportano che Lewinsky non ha mai scordato Clinton a 15 anni dal "Sex Gate"



Oggi le notizie sono purtroppo per la maggior parte concentrate sullo tsunami in Giappone, per il quale si sono sprecate le superstizioni legate alla "maledizione dell'11" (dopo Ground Zero e Atocha) nonché alle profezie Maya sulla prossima fine del mondo.

In una giornata così drammatica, fa specie trovare quasi dappertutto come contraltare la notizia che, a 15 anni di distanza dal "Sex Gate", Monica Lewinsky ama ancora Bill Clinton ed è convinta, dicono alcuni suoi amici al National Enquirer, che nessun altro uomo riuscirà a renderla felice come ha fatto lui.

Torno a seguire la diretta dal Giappone.

giovedì 10 marzo 2011

Le palle di Cacciari

L'ex sindaco di Venezia si sfoga e maledice i cittadini, "esercito di infanti" che rompono le palle per "la prostituta in un viale". Très radical chic


Massimo Cacciari, filosofo prestato alla politica, si sfoga a Radio 24 sulla sua (lunghissima) esperienza di sindaco a Venezia. Sentite:

"Dopo aver fatto 15 anni il sindaco, a tutti getto la croce addosso fuorché ai poverini che si trovano nella situazione in cui mi sono trovato io. Non si ha la più pallida idea di cosa voglia dire, ogni mattina che ti alzi, avere la cosiddetta nostra società civile (da cui Cacciari proviene, ndA.) che ti invade perché ha la prostituta in un viale o il casino del bar sotto casa, o perché c’è il mendicante o la strada dissestata".

E ancora: "A un esercito di infanti incapaci di arrangiarsi su qualsiasi vicenda umana, terrena, a un certo momento gli dici vabbé, ti faccio un’ordinanza, ma smettila di rompermi le palle".

Fattogli notare che nessuno l'ha obbligato a fare il sindaco, Cacciari ha risposto: "Uno pensa: 'posso fare delle cose importanti per questa città', poi metà del tuo tempo lo passi a trattare queste cose".

L'apoteosi del radical chic. Ha ragione Renzi: rottamiamoli.

mercoledì 9 marzo 2011

Genio italico

A una settimana dal 17 marzo, il museo del Risorgimento di Torino riaprirà i battenti e quello di Roma...chiuderà per riallestimento


Manca una settimana al via dei festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia e a Torino, prima capitale, alcuni musei si sono rifatti il look dopo anni di polvere. Tra gli altri, non poteva mancare il museo del Risorgimento, nello splendido palazzo Carignano, sede del primo parlamento. Il via al nuovo museo tra 7 giorni, annunciato da un sito internet nuovo di zecca e ben fatto.

Parallelamente, sul sito del museo del Risorgimento di Roma, nel complesso del Vittoriano, si legge la seguente nota laconica:
Si rende noto che dal 15 marzo 2011 il Museo Centrale del Risorgimento di Roma rimarrà chiuso al pubblico per riallestimento e riaprirà il 2 giugno 2011

Che tempismo...è vero che il museo riaprirà per la festa della Repubblica, ma riallestire nei mesi scorsi per aprire il 17 marzo no?

Genio italico (battuta rubata al blogger di Pangea, che ringrazio per la segnalazione)

martedì 1 marzo 2011

Compagno Nino

O' scugnizzo Nino D'Angelo comunista fin da bambino. Qualcuno del Pd lo proporrà come "papa straniero"? 


Nu jeans, na maglietta e a' falce e martello. Nino D'Angelo si confessa al settimanale Diva e donna e parla di politica: "Sono comunista fin da bambino. Oggi voterei Vendola, ma non lo faranno mai passare: un gay dichiarato al governo sarebbe rivoluzionario come Obama in America, e noi non siamo l'America". Cavolo: o'scugnizzo comunista e gay friendly è comunque una notizia.

Il cantante è confuso: "Oggi non si capisce più niente, Fini dice le parole che usava Veltroni. Non si capisce più chi è di destra e chi di sinistra". Tranquillo, Nino: Fini non è di sinistra e non lo è nemmeno Veltroni. 

La domanda ora sorge spontanea: qualche genio della lampada nel Pd proporrà Nino D'Angelo come "papa straniero"? Tutto può succedere. In fondo, passare da Canzone popolare di Ivano Fossati a Jammo ja è un attimo.