martedì 26 ottobre 2010

Alla faccia di Buttiglione

Sono da ieri in vacanza per una settimana, tra il Salento e la Basilicata. Credo scriverò poco o nulla sul blog, ma non lo considero oggettivamente e moralmente sbagliato. Come essere gay.

Io riesco a volte (anche spesso, per la verità) a stare zitto, Buttiglione purtroppo no. Almeno mi godo questa vacanza alla faccia sua, anche se non è una gran consolazione.

venerdì 22 ottobre 2010

Brunetta fa la seppia

Dai tornelli alla cucina, il suo libro di specialità regionali. Mai più senza...



Renatino Brunetta, diciamolo, non fa più molto parlare di sé, ma ora si dedica alla cucina con un libro, edito da Sperling & Kupfer, a breve in vendita. 350 pagine di specialità regionali, dal nero di seppia al fegato alla veneziana. Una Parodi in gondoleta.

Che eclettismo i nostri ministri. Fanno di tutto, tranne risolvere i problemi del paese.


Nella prefazione, Brunetta scrive che cucinare "non è operazione dissimile dal far politica. Devi essere in pace con te stesso e concepire il tuo lavoro come un gesto di generosità, un dono a chi ti sta intorno". Che ingenerosi i veneziani, che l'hanno trombato alle comunali preferendogli Giorgio Orsoni. Mangia, Renato, che ti passa.

Volta, la Lega fattela tu

Il consigliere leghista e gli slip "donati" al sindaco (donna, ovviamente) 


La Romagna, si sa, è la patria dei vitelloni. Ma il consigliere leghista Gino Volta, di Castel S.Pietro Terme, ha pensato che il consiglio comunale fosse la spiaggia di Rimini e, dopo aver accusato la giunta di centro sinistra di lasciare in mutande i cittadini, ha consegnato al sindaco Sara Brunori un pacchetto da scartare. All'interno, un paio di mutande con la scritta "Fammi una lega". Come da foto, dove Volta è quello che espone lo slip come un trofeo.

L'episodio si commenta da solo. Quando Belpietro e Sallusti non fanno altro che offendere sul personale Concita De Gregorio perché sono a corto di argomenti, non ci si stupisce se un consigliere leghista ruspante la butti sul sesso con la prima cittadina. Forse, se il sindaco fosse stato uomo, gli slip avrebbero raffigurato un cetriolo con la scritta "Fatti (anziché fammi) una lega". Chi lo sa.


Io ciò che consiglio a Volta è una bella seduta di autoerotismo. Se la faccia lui la lega. E magari gli verranno idee brillanti come da cognome che oggi non onora.

giovedì 21 ottobre 2010

L'ombra di Bondi

La fidanzata Manuela sempre dietro di lui a Ballarò e altrove


Alessandro Gilioli su Piovono rane mi fa morire dal ridere scrivendo: "Comunque io ormai guardo Ballarò solo per vedere la fidanzata di Bondi che fa sì sì con la testa seduta dietro di lui".

Manuela Repetti, indicata in foto con la freccia rossa, segue il suo Sandro come un'ombra e nei talk show annuisce o scuote la testa a comando. E' questa la famosa claque che Masi vuole evitare nelle trasmissioni Rai?


Bondi, che ha una stabilità emotiva pari a quella di Ivan Cattaneo sull'Isola dei famosi, sarà forse rassicurato dalla presenza di Manuela, anche se il di lei cipiglio più che sicurezza incute un po'di timore. Che stavolta sia lei a menarlo quando sono a casa?

Oh basta, là! Il Fassino ballerino

Il grissino torinese si sfoga da Sabelli Fioretti e lancia un invito alla Carfagna per un tango proibito


Chi non ballerebbe un tango sensuale con Mara Carfagna? (a parte me, ma forse forse...). Anche Piero Fassino lo farebbe. Ve lo ricordate Fassino? Forse ricordate di più la sua imitazione che faceva Neri Marcorè. Comunque, pure lui è rispuntato ed è in odore di candidatura nella mia (e sua) Torino per le comunali. Dagli esteri alla segreteria dei Ds alla politica locale. Però, da buon soldatino sabaudo, non si mette in testa di stilare documenti assurdi (anche perché lui finisce con "ino" e non con "oni") né di gestire fondazioni fuffa.

Fassino, anche se davvero non sembrerebbe, è un appassionato di musical e un ballerino, come da foto (nientemeno che con Kerry Kennedy). Così, a Un giorno da pecora, ne ha parlato con Claudio Sabelli Fioretti e ha scelto un ballo per ogni "collega-nemica" del Pdl: "Ballerei un valzer con Gabriella Carlucci, con la Carfagna un tango, con la Gelmini una polka, con la Prestigiacomo un hullygully e con la Meloni un rock & roll". Certo, con la scusa che la Meloni è giovane (ed è, diciamolo, la meno avvenente) Pierino vuole ballarci un rock e si riserva il tango con Mara. A l'è pà piciu, si direbbe a Torino. Traduzione: mica scemo, il ragazzo.


Accetterà la dama Carfagna l'invito del cavaliere Fassino? E' probabile che la Carlucci non onorevole, Milly (sono combattutto su quale delle due sia la meno peggio) ci stia pensando per il suo Ballando con le stelle. Farebbe un botto di share. Del resto, chi meglio dei politici può fare il ballerino?

mercoledì 20 ottobre 2010

Davigo santo subito

L'ex giudice a 8 e mezzo dimostra buonsenso in una giornata nera per la giustizia


Ieri è stata una giornata tragica. Il consiglio di Stato ha dato ragione a Cota, la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere per Lunardi, la commissione Affari Costituzionali in Senato ha dato il la al lodo Alfano retroattivo, già ribattezzato "lodo AlFini". Come se non bastasse, è morto il papà di Ricky in Happy Days.
Per fortuna, a 8 e mezzo c'era Piercamillo Davigo, ex giudice di Mani Pulite, ora consigliere in Cassazione, che ha dimostrato che le persone di buonsenso e chiarezza ancora esistono. E da qui dobbiamo ripartire.
Ecco cosa in sintesi Davigo risponde su tre argomenti centrali.

Autorizzazione a procedere: in Italia è sempre stata negata e Davigo, caustico, commenta: " Se il mondo della politica facesse autonomamente le proprie valutazioni e la gente non rimanesse avvinghiata alle poltrone finché i carabinieri non li vengono a prendere, forse la tensione calerebbe".


Lentezza dei processi: per Davigo, non si può stabilire per legge la durata e nessuno spiega davvero che in Italia tutti impugnano le sentenze perché non si rischia nulla. Ad esempio, in Francia pochi impugnano perché la corte d'Appello potrebbe prolungare la durata della pena (da noi non è così). In Uk e Usa, invece, gli appelli non sono esaminati. "La corte suprema - dice Davigo - fa 100 processi all'anno, la corte di Cassazione 100mila".


Politicizzazione dei giudici: qui Davigo si supera: "E' come se io chiedessi per cosa vota un chirurgo: dipende da questo se mi opererà o meno?" e continua dicendo che quando, da bimbo, andava a catechismo, aveva imparato che "la validità del sacramento non dipende dal fatto che il ministro sia degno, ma dal fatto che siano state osservate le regole liturgiche. Quindi, se il sacerdote ha detto messa rispettando le regole, la messa vale anche se il prete ha la fidanzata". Così è per la giustizia: "Quando si parla dei processi, non si guarda se sono state rispettate le regole, ma si guarda il colore politico, salvo poi applicare regole diverse a seconda del colore. Ed è un gioco fin troppo facile dire: il magistrato ce l'ha con me".


Davigo santo subito (e non c'entra cosa ha imparato da bimbo a catechismo).

martedì 19 ottobre 2010

No troie, no alberi: lo sceriffo Di Paolo

L'assessore abruzzese che abbatte i boschi dove esercitano le lucciole finisce sul Guardian


I politici, soprattutto di centro destra, si proclamano "liberali" (ma sanno che vuol dire?) e "garantisti" e invece continuano a porre divieti e adottare iniziative da "ras del quartiere". E' il turno di Angelo Di Paolo, assessore ai lavori pubblici in Abruzzo, che per debellare la prostituzione nella valle del Tronto ha ben pensato di fare abbattere gli alberi del bosco dove le lucciole esercitano. La notizia è talmente surreale che è vera e addirittura se ne è occupato il Guardian.

Dalla biografia di Di Paolo, riportata sul suo sito, leggiamo onorificenze interessanti quali "Ha ricevuto il Premio Internazionale MIAMI 2005" (per cosa, non è dato saperlo) oppure "E’ Cittadino Onorario dello Stato del West Virginia, cittadinanza conferita dal Segretario di Stato Joe Manchin III il 14 Nov. 2003". Fischia.


Ma l'immagine peggiore (o migliore, a seconda dei casi) è la fotografia al fondo della biografia, dove l'assessore festeggia la comunione della figlia più piccola, circondato da moglie e i due figli più grandi, torta e spumante di rito. A metà tra un film di Almodòvar e uno di Vanzina. Cuore di babbo, che vuole scacciare le lucciole perché intaccano la famiglia, il bene più prezioso di questo paese di bacchettoni. Un bosco abbattuto val bene l'integrità morale.

lunedì 18 ottobre 2010

Vorrei dirti che non eri solo

Ilaria Cucchi parla della morte di Stefano a Che tempo che fa, mentre mezza Italia è rintronata dal bombardamento sul caso Scazzi


Mentre Massimo Giletti e Barbara D'Urso sguazzano nel caso Scazzi, facendosi paladini della verità in nome del diritto di cronaca, Fabio Fazio torna sul caso Cucchi e a Che tempo che fa ospita la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, il cui libro Vorrei dirti che non eri solo, scritto con il giornalista Giovanni Bianconi, è uscito da poco.

Trovate le differenze (non è una grande sfida, lo so).


L'intervista è delicata e Ilaria ribadisce di voler soltanto (si fa per dire) ricercare la verità sulla fine di un ragazzo con molti problemi, che Ilaria non nega (anzi), ma sul quale l'omertà sta mettendo una brutta pietra.


Si può fare tv verità senza sbattere il mostro in prima pagina? Ieri Che tempo che fa lo ha dimostrato. E non è un programma visto da quattro gatti.

Il Pd, tra circo Barnum ed Ecce Bombo

Anche FareFuturo interviene sull'assenza di Bersani alla manifestazione Fiom


Il Pd è sempre più simile al circo Barnum e l'ha dimostrato anche alla manifestazione Fiom di sabato scorso a Roma. Il partito non ha aderito e questo lo sappiamo. Bersani non è andato (e, dato che parla sempre di lavoro, non se ne capisce il motivo), ma ha mandato un suo delegato. E poi si stupisce se nella sua Emilia e in Piemonte gli operai votano Lega. C'è stata partecipazione individuale e "in ordine sparso". Ignazio Marino, ad esempio, che ha tentato (e gli va dato merito) di sfondare il muro delle primarie pre-confezionate.

"Tutto può significare il Pd, presente in piazza San Giovanni in formazione sgangherata, come la nazionale che gioca un’amichevole di cui non importa niente al ct". Non lo scrive Flores d'Arcais su Micromega, ma Federica Colonna su ffwebmagazine, il sito di FareFuturo. Che i finiani diano lezione di partecipazione a Bersani è il massimo, ma è il simbolo di quanto il Pd sia inutile e a volte dannoso. Prego leggere la conclusione della Colonna, che scomoda per l'occasione uno dei tanti miti della sinistra, Nanni Moretti e il suo Ecce bombo:


"Il Pd che gioca a nascondino trasmette un estremo senso di incertezza, di profonda inquietudine, come Nanni Moretti in Ecce Bombo: «Mi si nota di più se vengo e sto in disparte oppure se non vengo affatto?».  Ecco, andare e stare in disparte significa trasmettere un messaggio avvilente, scegliere la strategia giusta per perdere. La politica non ammette titubanze perché è difficile comunicarle. Il Pd fa bene a rimboccarsi le maniche, ma pure a mettersi le scarpe e andarci, là, dove serve".


Che cosa commenterà la dirigenza Pd dal loft? Nulla, probabilmente. In queste ore si starà già pensando al ponte dei morti a Capalbio.

sabato 16 ottobre 2010

Boy George, detenuto modello

Per l'ex Culture Club, "la prigione è come andare a scuola". Speriamo non lo ascoltino Gelmini e La Russa


La prigione? Alla fine ti ci abitui. Ti fai degli amici, vai a prendere un caffè, ti scambi i CD. E' come essere a scuola, tranne che non te ne puoi andare. A parlare così è Boy George, icona pop degli anni'80, eccessivo sempre e comunque, ora redento dai 15 mesi di prigione per una brutta storia con un gigolò che aveva invitato a casa sua.

Lo incontrai anni fa all'Heaven, mitica discoteca di Londra. Nel privè, che parlava con amici e fumava alzando ogni tanto gli occhi sulla tesa di uno dei suoi pazzi cappelli. Ora ce lo troviamo intervistato dal Guardian che parla della sua esperienza, che giudica positiva, dietro le sbarre.

Nel fare i migliori auguri a George, spero che Ignazio La Russa e Marystar Gelmini non leggano l'intervista. Non si sa mai che dopo il loro accordo per trasformare i licei in caserme, non venga loro l'idea di introdurre un mese di stage all'Ucciardone per gli studenti più discoli.

venerdì 15 ottobre 2010

SIlvio, It's time to go

Anche Newsweek consiglia a Berlusconi di finirla qui. Come dargli torto?


“Solo perché puoi stare al potere, non significa che dovresti. Non è un complotto: Silvio, è ora che tu te ne vada. È questione di buon senso.” Ci pensa anche Newsweek a consigliare a Berlusconi, che ormai (aggiungo io) sembra il suo avatar, di farsi da parte. Peraltro, l'invito arriva da un magazine certamente non di sinistra e che elogiò i primi "100 giorni" del governo del Cav.

Sono giorni, invece, questi ultimi, nei quali a Silvio non ne va bene una. Mentre è a riposo per l'operazione al tendine, lo indagano (insieme a Piersilvio) per frode fiscale. Il suo direttorissimo della Rai, Masi, non riesce a fare ciò che Silvio voleva, ossia limitare Santoro e Dandini, e alla fine sarà facilmente Masi quello che se ne andrà, sua sponte o no. Mercedes Bresso, sfottuta da Silvio in una delle sue grevi barzellette, sta vincendo il riconteggio delle schede contro Cota. Manca ancora qualcosa, probabilmente. Ah sì: la sfiga che i minatori estratti dalle viscere sono in Cile e non nel Sulcis. Berlusconi ci avrebbe fatto altre 4 campagne elettorali e starà invidiando il presidente cileno Pineda come non mai.

Noi non ce la facciamo più, Silvio. Probabilmente anche tu. Sei ancora in tempo per ritirarti. Non sconterai mai un giorno di galera, tra ricorsi ed età anagrafica. Lascia che Tremonti & co.se la sbrighino da soli. Riportati veline e letterine dalle poltrone della politica alle sedie di Pomeriggio Cinque. Come dice Newsweek: "It's time to go".

giovedì 14 ottobre 2010

Daniela Palinché e il Tea Party all'italiana

Berlusconi tentato da ventate ultra conservatrici. Santanché come Sarah Palin?


L'ultima tentazione di Silvio: copiare i Tea Party americani, che stan prendendo piede anche in Europa, e risalire nei consensi creando un movimento ultra conservatore "bottom up" con Daniela Santanché possibile Sarah Palin de noantri.

Scrive Blitzquotidiano: "Tre sono le “gambe” dei Tea Party in America: una donna forte e determinata (Sarah Palin), una tv potente (la Fox) e un volto noto (Glenn Beck). Nella declinazione italiana pensata dal Cavaliere il volto noto sarebbe lui stesso, la donna forte Daniela Santanché e la tv potente, ovviamente, Mediaset. Per quanto riguarda i contenuti, anche qui, il premier si rifarebbe allo slogan della Palin: lotta all’immigrazione, difesa della vita e temi etici, meno centralismo e soprattutto guerra alle tasse".


Aggiungo che il progetto è già (ahi noi) assolutamente in corso, è sufficiente guardare una puntata di Pomeriggio cinque.


Finirebbe così la mutazione della Santanché da leader di La Destra e accusatrice di Berlusconi "che vede le donne soltanto in posizione orizzontale" a nuova eroina vandeana. Del resto, negli Usa è ormai famosa la sosia sexy della Palin con reggiseno a stelle e strisce che mostra la mercanzia. Santanché non avrebbe bisogno di controfigure.

I'm lovin'it

I Mc Donald's di Hong Kong organizzeranno pranzi di nozze. Le bomboniere saranno a forma di M ?


Succede solo da Mc Donald's di potersi sposare. Sono i fast food di Hong Kong a fare da "pilota" agli sposi che vorranno organizzare un pranzo di nozze più economico e meno formale di quelli tradizionali. Dopo l'happy meal e le feste di compleanno per i bambini, eccoci arrivati al "fast food wedding".

La cifra si aggira sui mille dollari. "Big Mac" offre torta di mele e bomboniere. Naturalmente, durante il pranzo di nozze l'accesso è libero anche per gli altri clienti. Chissà mai che qualcuno riesca a toccare la giarrettiera della sposa mentre addenta un cheeseburger.

Se fossi in Michael Moore, ci farei un docufilm.

mercoledì 13 ottobre 2010

Patrizia torera del Premier

La D'Addario esordisce nella musica scomodando Carosone. Ne sentivamo il bisogno


Nella repubblica delle veline e ora delle escort, Patrizia D'Addario non poteva che lanciare sul mercato un disco, dopo il suo libro Gradisca, presidente e l'imminente nuova "fatica" letteraria, che pare promettere sfracelli.

Il brano I like torero (guarda il video) è opera del dj Spankok e Patrizia canta sulla base di Torero, della buonanima di Renato Carosone, che appare anche nel video. La famiglia Carosone ha acconsentito. Tutto ha un prezzo, si sa.


A breve in tutte le discoteche d'Italia, magari mixato al cd in uscita di Mariano Apicella, con testi del Premier. Braccia (quelle di D'Addario e Apicella) rubate all'agricoltura.

Ivan batte Bobo 3 a 0

Dopo gli incidenti degli ultrà serbi, Maroni giustifica la polizia. Ma non basta. L'estrema destra è troppo tollerata?


Bobo Maroni, tramite il Viminale, fa sapere che la polizia italiana non ha colpe per gli incidenti di Italia - Serbia è che è stata evitata una strage.

E'probabile. Ma qualcuno, magari proprio Maroni, ci dovrebbe spiegare come hanno fatto ad entrare in Italia, a girare indisturbati per Genova e a portare di tutto all'interno dello stadio gli ultrà serbi, legati alle Tigri di Arkan, ultranazionalisti, gli stessi che lo scorso weekend hanno trasformato Belgrado in un campo di battaglia per il Gay Pride.


Il capo ultrà Ivan (foto) è stato arrestato, ma ha ottenuto ciò che voleva: creare scompiglio. Siamo sicuri che in Inghilterra, paese con una lunga e triste storia di hooligans, Ivan e i suoi amici sarebbero entrati? Ancor più sapendo che fanno parte di gruppi di estrema destra? A pensar male si fa peccato, ma il chiudere un occhio (e spesso due) di fronte a simili personaggi in quest'ultima Italia, sempre più reazionaria, sempre più provinciale, sempre più lontana dal mondo reale, può causare queste ed altre conseguenze.


I giocatori serbi han provato a calmare i teppisti col gesto del "tre" simbolo della grande Serbia, che i cronisti Rai hanno dapprima scambiato per il 3 a 0 a tavolino. Oggi però io dico che il 3 a 0 è anche, purtroppo il risultato di Ivan versus Maroni. 

martedì 12 ottobre 2010

Tremate tremate, le Femen son tornate

Le femministe ucraine che non bruciano i reggiseni, perché non li portano


Stanno diventando le femministe più note al mondo, anche se (molto) rivisitate, in ottica anni duemila. Sono le Femen, gruppo femminista di Kiev, Ucraina, che si batte contro maschilismo, turismo sessuale, prostituzione, corruzione ed altre piaghe del paese, ma lo fa con proteste plateali e spesso a seno nudo.

Le Femen, peraltro, sono quasi tutte belle ragazze e c'è infatti chi crede siano modelle o starlette in cerca del quarto d'ora di celebrità di warholiana memoria. Loro però puntano alle elezioni del 2012 al grido di "L'Ucraina non è un bordello".


E' forse questo il nuovo modello per il Pdl che auspica Berlusconi?

La scuola di Adro si ribella all'arroganza

Al via la rimozione dei simboli col sole della Alpi. Lode ai consigli d'istituto, finché non saranno sostituiti dal televoto...

Quando un buon vecchio consiglio d'istituto prende una decisione su una storia che rischiava, ancor un po', di andare al tribunale dell'Aja. I simboli del sole delle Alpi che tappezzano la scuola di Adro saranno rimossi, anzi sono già in corso di rimozione. Lo ha deciso il consiglio d'istituto della scuola, sulla base della lettera del provveditore della Lombardia al sindaco Lancini, quello che se ne è fottuto delle proteste, della lettera della Gelmini (blanda, non trattandosi di bibbie e crocifissi) e delle minacce di Napolitano. Il consiglio, peraltro, ha anche deciso che la scuola non sia più intitolata a Gianfranco Miglio, ma ai patrioti fratelli Dandolo. Il sindaco, ovviamente, sbotta e minaccia denunce.

Il silenzio non è mai d'oro per queste persone che fanno dell'arroganza la loro condizione di vita. "A chi non piace, se lo faccia piacere" era il commento principale degli abitanti favorevoli ai simboli di Adro. L'arroganza di una provincia la cui metà della popolazione ha un fucile in casa.

Finché non saranno sostituiti dal televoto, lode ai consigli d'istituto. Gelmini, impara qualcosa anche tu.

lunedì 11 ottobre 2010

Io ti spiezzo in due

Schwarzy Rocky insegna fitness a Medvedev Ivan Drago. Mai più senza


Silvio e Putin pescano nella dacia. Invece, la "creatura" di Vladimir prende lezioni di fitness. Dimitri Medvedev ha ospitato Arnold Schwarzenegger, in visita a Mosca, nella sua palestra. Schwarzy, che è al Cremlino con alcuni rappresentanti di venture capital e di aziende innovative della Silicon Valley, documenta questo momento di alta politica nel suo microblog su Twitter.

Vuoi mettere rispetto a Fini nudo con foglia di fico applicata o a D'Alema che si sistema il pacco in barca con la moglie?

Carpa diem

Gina la carpa ruba la scena al polpo Paul in un paese, l'Italia, dove la superstizione è normalità

E se le previsioni per il nostro paese, anziché alle massime autorità economiche e finanziarie, le affidassimo a una carpa? Dopo il polpo Paul, è il momento di Gina, una carpa che sguazza in una melmosa fontana a Coverciano e predice i risultati della nazionale di Prandelli.

Tutto sommato, perché non affidare a Gina anche le stime di crescita del Pil? Farebbe più danni di Tremonti? Io un tentativo lo farei. In un paese dove metà degli abitanti ha un cornetto in tasca oppure in automobile, Gina può essere la nuova candidata per il Pdl. Ma anche per il Pd, direbbe "Waterloo" Veltroni, che già sta tentando di farle firmare un nuovo documento dopo quello a firma di tutta gente che finisce con "oni", che non è proprio di buon augurio.

Gina, pensaci tu.