venerdì 29 luglio 2011

Rocco e Concita, la strana coppia

Per Rocco Siffredi la patata "tira" sempre. In un'intervista, il pornodivo più celebre dice che il suo sogno erotico è nientemeno che Concita De Gregorio, precisando, giusto per scansare gli equivoci: "Quello che dice non lo ascolto, ma la guardo. Un bel tipino. Intellettuale ma hot. Se facesse un film con me, le farei fare la protagonista”.
Chi ha intervistato Rocco? Ma Libero, ovviamente. Che strano, proprio uno dei due giornali che ha sempre rivolto offese sessiste a Concita. Ma intanto, quel che dice lei non lo si ascolta. Vuoi mettere con Siffredi?

martedì 26 luglio 2011

I fascismi di D'Alema

Voi del Fatto siete tecnicamente fascisti”. Così Baffino D'Alema a Luca Telese del Fatto quotidiano. Baffino inoltre ha aggiunto, togliendosi gli occhiali: "Sa, quando ero ragazzo, di solito, dopo che facevo questo gesto, l’interlocutore che si trovava al posto dove lei è ora, poco dopo si ritrovava con il naso sanguinante". La memoria corre ai servizi d'ordine del '68 e del '77.

E poi ancora: “Vede, io non parlo con chi si permette di mettere in dubbio la mia moralità. Non parlo con chi conduce una campagna infame contro il Pd e contro la mia persona. Non parlo con la stampa tecnicamente fascista: non parlo, quindi, con Il Giornale, con Libero, con Panorama e con il Fatto. Ovvero con i quotidiani che stanno cercando di infangare me e il mio partito”.

E "tecnicamente", che cos'è invece un atteggiamento del genere?

lunedì 25 luglio 2011

I 21 anni di Breivik

Tutti dicono sia una pena minima per il killer di Oslo, ma abbiamo guardato in casa nostra?


La Norvegia ha scoperto purtroppo gli attentati e il fondamentalismo, cristiano e xenofobo, in casa propria. L'attentatore di Oslo, Anders Breivik, è da oggi in tribunale e ostenta la stessa follia e sicurezza dei criminali di guerra alla Mladic, per intenderci. In comune hanno l'odio per i musulmani, seppur a latitudini diverse.

Sembra quasi un brutto sogno per il paese più ricco, tranquillo e tollerante del nord Europa, ma è davvero così oppure siamo noi drogati di terrore, terrorismo e scandali? La Norvegia non ha l'ergastolo e Breivik rischia fino a 21 anni di carcere, il massimo previsto dal codice penale norvegese. Tutti gridano allo scandalo. Sì, forse è poco, a parte il fatto che un uomo di 32 anni come lui uscirebbe dal carcere a 53. Detto ciò, prima di gridare allo scandalo vogliamo parlare dei pluriergastoli che son diventati col tempo libertà per, ad esempio, la strage di Bologna? Vogliamo parlare di Ustica? Vogliamo parlare di piazza Fontana? E, per uscire dalle stragi, vogliamo parlare del delitto Moro? O del delitto Alessandrini? Così, tanto per citarne qualcuno.


Rispettiamo un paese, la Norvegia, il cui premier, oggetto dell'attentato, ha affermato essere una società libera che continuerà ad esserlo. E pensiamo ai nostri misteri irrisolti o svaniti come un fiume carsico. Nonché alla nostra società che non è al momento nemmeno libera di far decidere ai singoli come morire. 

mercoledì 20 luglio 2011

Milano, la sindrome della provincia

Oggi la provincia di Milano (o almeno i suoi presidenti, attuali ed ex) è sugli scudi. In prima mattinata arriva la notizia delle indagini su Filippo Penati per corruzione e concussione nel'ambito dell'ex area Falck di Sesto S.Giovanni. In ballo tangenti da 4 miliardi di lire. Le indagini, se confermate, tornano a porre l'accento sulla questione morale nel Pd.

In tarda mattinata, arrivano invece le dichiarazioni di Guido Podestà, che con somma modestia e in tempi di critiche sui costi della politica, dice che lui ha un'auto blu più potente delle altre perché "sono il presidente della provincia". Citando il Marchese del Grillo, "io sò io e voi nun siete un c..zo".

La provincia fa (brutta) notizia. Un motivo in più per abolirle.

martedì 19 luglio 2011

Rai al peperoncino

Viva la Rai. Mentre riprende il solito valzer di nomi da piazzare nelle varie direzioni, si apprende dal Fatto quotidiano che la Rai ha deciso di annullare il tradizionale Cda del giovedì, anticipando tutte le decisioni a domani, pare (finalmente) anche su Report. Perché giovedì niente? Perché a Rieti c’è la fiera del peperoncino e il consigliere Guglielmo Rositani è impegnato nell’evento e si è prodigato con inviti a destra e a manca.

Pregasi astenersi per i nomi dei prossimi Cda rappresentanti di Pro loco, leader di comitati di difesa del chinotto di Savona e membri permanenti del consorzio per la tutela del Parmigiano Reggiano.

venerdì 8 luglio 2011

Il partito dell'amore

La storia di Milanese sotto richiesta di arresto ci fa gioco, così Tremonti si ammorbidisce e possiamo ammorbidire la manovra”. Parole di un anonimo (per ora) ministro a un giornalista. Non male come cinismo.

Berlusconi cazzia Tremonti e Calderoli. Bossi dà del bugiardo a Berlusconi. Galan dice che Tremonti è ordinario. Brunetta e Tremonti fan finta di far pace. Calderoli e La Russa si sbertucciano sulla Libia. Berlusconi decide che Alfano sarà il suo successore e Letta andrà al Quirinale. Formigoni fa sapere che le decisioni van prese diversamente.

Il partito dell'amore non è bello se non è litigarello. Ma, soprattutto, il governo marcisce, ma non cade. Di questo passo, palazzo Chigi diventerà Caporetto. Si salvi chi può.

giovedì 7 luglio 2011

Anziani che necessitano di brave badanti

"Io e la Fininvest non abbiamo bisogno di nessuna norma per salvarci". Lo dice Berlusconi, non pago della figura di merda fatta qualche giorno fa. Dopodiché, il cavaliere quasi inesistente scarica la colpa su Tremonti, che nel frattempo ha insultato Brunetta: CVETINO!

Silvio dice: "Non c'è nessun giallo, appena ho visto che si creava un caso, ho scritto una dichiarazione e ho fatto togliere la norma. E, soprattutto, non l'ho scritta io". Dice che Tremonti e Calderoli sapevano tutto. Infatti, puntualmente, pochi minuti dopo Calderoli ha ribadito di non saperne una mazza.

La cosa più triste della vicenda è forse ancora un'altra. Tutte queste affermazoni Berlusconi le ha dette alla presentazione del libro di Scilipoti. L'unico che se lo fili ancora. Manco più la Brambilla.

martedì 5 luglio 2011

Lo tsunami Matsumoto

Il ministro giapponese costretto a dimettersi dopo 9 giorni per alcune sue dichiarazioni offensive. In Italia dovrebbe andarsene mezzo consiglio dei ministri


In Giappone, il ministro Ryu Matsumoto, nominato 9 giorni fa responsabile per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, ha già rassegnato le dimissioni per le sue gaffes ritenute offensive e arroganti nei confronti delle vittime. Cavolo, un mandato record. Che cosa ha detto?

Per esempio che il governo aiuterà tutte le città che hanno delle idee, ma non chi non ne ha. Oppure, che essendo nato nel sud del Giappone non conosceva le zone colpite, che sono a nord est. O ancora, ha "cazziato" un governatore delle zone colpite arrivato in ritardo, dicendo ai giornalisti di tacere dell'episodio.

Vediamo un po', In Italia abbiamo un presidente del consiglio che dice che i pm sono un cancro, una sottosegretaria che lo corregge dicendo che sono una metastasi, un ministro della pubblica amministrazione che offende i precari, un ministro leghista che si soffia il naso con la bandiera italiana e alza il dito medio quasi come il gomito. Eccetera eccetera eccetera. Sono ancora tutti lì. Spesso si correggono dicendo che sono stati fraintesi. E questo basta. Lunga vita al sol levante.

lunedì 4 luglio 2011

Pecunia non olet. E il duce fa cassa

A Predappio l’economia gira grazie al “turismo fascista”. Anche se il comune che diede i natali a Mussolini è guidato dal centro sinistra. Il Fatto quotidiano riporta che, a parte gli ormai storici negozi di memorabilia per i nostalgici, il sindaco ha deciso dele vere e proprie operazioni di marketing mussoliniano. Ad esempio, esiste ora il "gelato del duce", che - come riporta Zaccariello sul Fatto - è di puro cioccolato fondente e "scurissimo, di colore quasi nero, in pieno stile fascista. E può essere addirittura abbinato a una crema alla vaniglia, denominata ‘crema anni Venti’".

Last but not least, l'amministrazione (di centro sinistra) di Forlì ha avviato un progetto culturale il cui fine ultimo è di far conoscere la città come "capitale" dell'architettura fascista.

Pecunia non olet, a sinistra quanto a destra. Meno male che in questo paese l'apologia del fascismo è reato. O forse non lo è più e non me ne sono accorto.