sabato 16 ottobre 2010

Boy George, detenuto modello

Per l'ex Culture Club, "la prigione è come andare a scuola". Speriamo non lo ascoltino Gelmini e La Russa


La prigione? Alla fine ti ci abitui. Ti fai degli amici, vai a prendere un caffè, ti scambi i CD. E' come essere a scuola, tranne che non te ne puoi andare. A parlare così è Boy George, icona pop degli anni'80, eccessivo sempre e comunque, ora redento dai 15 mesi di prigione per una brutta storia con un gigolò che aveva invitato a casa sua.

Lo incontrai anni fa all'Heaven, mitica discoteca di Londra. Nel privè, che parlava con amici e fumava alzando ogni tanto gli occhi sulla tesa di uno dei suoi pazzi cappelli. Ora ce lo troviamo intervistato dal Guardian che parla della sua esperienza, che giudica positiva, dietro le sbarre.

Nel fare i migliori auguri a George, spero che Ignazio La Russa e Marystar Gelmini non leggano l'intervista. Non si sa mai che dopo il loro accordo per trasformare i licei in caserme, non venga loro l'idea di introdurre un mese di stage all'Ucciardone per gli studenti più discoli.

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