mercoledì 6 novembre 2013

I miei figli si sentirebbero (discriminati)

Come noto, il pregiudicato più famoso d'Italia ha sparato l'ultima sua perla dicendo che i suoi figli si sentono "come gli ebrei sotto il nazismo" perché perseguitati. Marina Berlusconi come Anna Frank, insomma.

Per quanto mi riguarda, i miei figli - se ne avessi - si sentirebbero discriminati perché non riconosciuti da uno stato che non comprende diritti civili per famiglie di fatto. 

E comunque, anche in quel caso, non credo si sentirebbero preda di Hitler. Al massimo, delle cazzate che continua a sparare il pregiudicato. 



venerdì 18 ottobre 2013

Decadenza civica

"Non posso non intendere la dichiarazione degli `undici più uno´ senatori come una mozione di sfiducia nei miei confronti". La litote un po' barocca di Mario Monti è l'ultimo (forse?) suo contributo come leader di Scelta Civica. In guerra aperta con Mario Mauro e l'"ala dei popolari" che strizza l'occhio al Pdl, il professore annuncia di dimettersi da Sc per iscriversi al gruppo misto. 

Senatore a vita e premier dopo un giorno dalla nomina. Leader di un partito senza essere candidato in nessuna circoscrizione, ma presente soltanto nel simbolo, per la serie: un nome, una garanzia. Prestato alla politica con un tono come a dire "lo dovevo fare", twittatore per necessità, protagonista controvoglia di un "prima e dopo" Empy (il cane che gli mise in braccio Daria Bignardi), Monti è infine stato mangiato dai suoi commensali.

Al netto delle colpe e delle pugnalate di chi con Monti ha tessuto dei rapporti, Scelta Civica è rimasta una grande incompiuta, un ennesimo tentativo di costruire un centro artificale equidistante dalle "ali estreme", come Monti le ha spesso chiamate. Per lui, la creazione di Sc significava un'innovazione nella politica italiana e una vera alternativa all'immobilismo. Ci sembra che il risultato sia l'esatto contrario. I conti non tornano, come lo spread. 

sabato 28 settembre 2013

lunedì 16 settembre 2013

Perché D'Alema?

A Ottoemezzo si continua con le vecchie glorie. Dopo l'ennesima ospitata di Eugenio Scalfari, che ha pontificato più di Francesco che gli ha telefonato, è la volta di Massimo D'Alema, che con la sua consueta superbia ci fa sapere di essere a Bruxelles per un convegno ("E stacce", verrebbe da dirgli") e di guardare per fortuna con distacco le miserie italiane quando è all'estero per il suo lavoro. Che coraggio. Il tutto, come sempre o quasi, condito senza azzeccare un congiuntivo, alla faccia dei suoi studi alla Normale.
La domanda, però, è una sola: perché si continua a intervistare D'Alema? 

martedì 27 agosto 2013

Flicker e Gogol



Il governo "apre" a Flickr e pubblica sul network 12 foto del Cdm. A parte il primo commento che mi verrebbe, ossia mai più senza, l'Ansa titola Flicker e affianca così Berlusconi e il suo Gogol detto per citare Google.
Ma tanto lo sappiamo, è tutta colpa del "popolo della Rete", immaginaria creazione di quelli che scrivono Flicker, per esempio.