giovedì 10 marzo 2011

Le palle di Cacciari

L'ex sindaco di Venezia si sfoga e maledice i cittadini, "esercito di infanti" che rompono le palle per "la prostituta in un viale". Très radical chic


Massimo Cacciari, filosofo prestato alla politica, si sfoga a Radio 24 sulla sua (lunghissima) esperienza di sindaco a Venezia. Sentite:

"Dopo aver fatto 15 anni il sindaco, a tutti getto la croce addosso fuorché ai poverini che si trovano nella situazione in cui mi sono trovato io. Non si ha la più pallida idea di cosa voglia dire, ogni mattina che ti alzi, avere la cosiddetta nostra società civile (da cui Cacciari proviene, ndA.) che ti invade perché ha la prostituta in un viale o il casino del bar sotto casa, o perché c’è il mendicante o la strada dissestata".

E ancora: "A un esercito di infanti incapaci di arrangiarsi su qualsiasi vicenda umana, terrena, a un certo momento gli dici vabbé, ti faccio un’ordinanza, ma smettila di rompermi le palle".

Fattogli notare che nessuno l'ha obbligato a fare il sindaco, Cacciari ha risposto: "Uno pensa: 'posso fare delle cose importanti per questa città', poi metà del tuo tempo lo passi a trattare queste cose".

L'apoteosi del radical chic. Ha ragione Renzi: rottamiamoli.

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