mercoledì 8 giugno 2011

Intervista a me stesso

Copio spudoratamente un post di Matteo Bianchi che utilizza la rubrica di D La Repubblica delle donne intitolata "D lo chiede a...". per fare un’intervista immaginaria. Così anch’io, come lui, ho già un’intervista pronta qualora un giorno mai me la chiedessero. Stasera è il momento dell’autostima. Abbiate pietà.

D LO CHIEDE A... Davide Valenti
A 13 anni cosa voleva fare?
Credo il chitarrista
Ha il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fa?
Eliminare tutte le frontiere
Se la sua vita fosse un film chi sarebbe il regista?
Il Giordana de La meglio gioventù
All'inferno la obbligano a ascoltare sempre una canzone: quale?
Non credo all’inferno, ma per torturarmi la scelta è ampia: Britney Spears, Pausini, Ramazzotti, Ligabue, Shakira…vado avanti?
Cos'ha imparato dall'amore?
Che è dentro di noi e quando lo manifestiamo, ne riceviamo altrettanto
Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere abolita la parola?
Discriminare
Oggi cos'è un tabù?
Una sciocca, ma resistente superstizione
Una cosa che non ha mai capito della gente?
La gente siamo noi, quindi non ha senso tirarsene fuori. Certo che, ad esempio, capire davvero perché ci siano gay che votano per partiti omofobi mi è molto difficile
Come si immagina il paradiso?
Non ci credo, quindi non lo immagino
La sua casa brucia: cosa salva?
La mia micia, i cd e ovviamente il gohonzon (la pergamena per recitare il mantra buddista, ndA.)
Le rimangono 12 ore di vita: cosa fa?
Un’ora di mantra e tutte le altre 11 insieme a Darko, uniti come una persona sola
La volta che ha riso di più?
Ce ne sono molte, sempre legate a giornate o serate con amici
La vera differenza tra un bambino e un adulto?
In fondo, forse soltanto il linguaggio
Il suo più grande fallimento?
Essermi nascosto per non essere visto e aver perduto delle opportunità
Una cosa che voleva e non ha avuto?
La statura
Come spiegherebbe a un bambino cos'è la felicità?
Pedalando per qualsiasi città o luogo e facendogli osservare quante cose meravigliose si incontrano per strada, se si hanno dentro di noi la gioia e il desiderio di saperle vedere

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