venerdì 28 gennaio 2011

Napoli chiama Italia: qui è tutto un liquame in mare

L'inchiesta sui rifiuti è il simbolo di un paese intero alla deriva


A Napoli si buttano i liquami di rifiuti in mare e Marta Di Gennaro, ex vice di Bertolaso, e il prefetto Catenacci, ex commissario campano ai rifiuti, sono arrestati nell'ambito di un'operazione per reati ambientali. Indagato anche Antonio Bassolino. Ecco qui, ci siamo tutti: Pdl e Pd.

La situazione di Napoli è sempre la solita, cioè quella di una città dove tutto è il contrario di tutto, dove nulla fa testo, dove non ci sono regole né limiti? Non credo. E' il paese intero, nell'anniversario del suo 150esimo (peraltro), che va a fondo con i suoi liquami. Lo dimostrano le reciproche accuse tra Frattini e Bocchino sulla vicenda Montecarlo. Lo dimostrano le primarie farsa del Pd. Lo dimostra la telefonata di Masi a Santoro. Mi fermo qui.

Massimo Gramellini oggi, nel suo Buongiorno, scrive: "Se insomma ogni uomo, in ogni circostanza della vita, si guardasse allo specchio con obiettività e ne traesse le conseguenze naturali, anziché sentirsi sempre un fenomeno incompreso e la vittima di qualche complotto, è evidente che il mondo cesserebbe di essere la simpatica schifezza che è. E, finalmente perfetto, si dissolverebbe nello spazio esibendo il cartello: missione compiuta".

Al momento, non soltanto la missione non è compiuta, ma non siamo nemmeno in grado di progettarla.

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