giovedì 11 novembre 2010

Le ceneri di Cota

Il governatore del Piemonte sembra la badante di Bossi. Gramellini lo "infilza" 


Amo Massimo Gramellini. Non soltanto perché è tifoso del Toro come me, anche se non è un dettaglio. Perché è un giornalista di razza (granata). Entrambi non viviamo più a Torino, ma entrambi abbiamo a cuore le sue vicende e quelle piemontesi.

Oggi Gramellini lancia l' "allarme posacenere" choisando sul neo governatore Roberto Cota, ritratto a Vicenza con il suo capo Bossi a cui regge il posacenere. Gramellini sottolinea che Cota, quand'era un semplice leghista, poteva anche fare lo schiavo del suo padrone, ma ora "è alla testa di una regione italiana di una qualche importanza: il Piemonte. Questo significa che, qualsiasi cosa faccia, non è più il leghista che la fa, ma il governatore del Piemonte. E Cavour non combinò tutto quell’ambaradan perché i suoi eredi finissero a reggere il posacenere del pronipote di Alberto da Giussano in una prefettura di Vicenza dove tra l’altro sarebbe pure vietato fumare".

Da torinese, prima che da piemontese, aggiungo: "Fate furb". Gramellini apprezzerà. Cota non lo so. E' novarese, quindi a 30 km. da Milano e quasi 100 da Torino. Potrebbe quasi aver bisogno della traduzione.

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