giovedì 4 agosto 2011

Dopo di lui, il diluvio. Anche durante

Il discorso di ieri di Berlusconi in parlamento mi è sembrato identico a quelli di molti chairman (compreso il mio) di grandi aziende. La situazione è difficile, ma il gruppo è solido...la crisi è globale...abbiamo però fatto questo e quell'altro...e così via.

La platea accanto a Silvio era, se possibile, peggiore. Frattini dormiente e Tremonti irritato. Le borse, ha detto Silvio, sono come un orologio rotto. Infatti, le borse oggi hanno reagito con precisione da orologio svizzero. Sputtandandolo. Marcegaglia chiede che il governo non vada in ferie. Le parti sociali lo incalzano dall'altro fianco.

Ma lui, Silvio, nulla. Come ha scritto stamattina Massimo Gramellini, "se fosse un politico di professione, sparirebbe domattina per ricaricare le pile in vista della corsa al Quirinale. Ma lui si considera un napoleone e i napoleoni non vanno a casa. Casomai in esilio". Prima che, casomai, arrivi un ammutinamento. 

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