sabato 2 febbraio 2013

Girlfriend in a coma

Che colpo, Lorenzo Ornaghi:  sarebbe passato alla storia come ministro ombra (chi l'ha visto, né sentito) e invece sarà il ministro che ha nominato al Maxxi di Roma Giovanna Melandri, la censora del film di Bill Emmott Girlfriend in a coma, che Melandri ha deciso di non proiettare nel museo prima delle elezioni di febbraio perché ha "un evidente profilo politico".

Che lontani i tempi quando Melandri sbugiardava in tv Fini e Casini perché lei aveva letto il programma del Polo della Libertà e loro no. Adesso, è una semplice (e dannosa) funzionaria da politburo. 

Sulla vicenda c'è già molta letteratura. Riporto  soltanto un passaggio della dichiarazione di Melandri: "Ho preso la decisione riconfermando comunque una prassi consolidata secondo cui agli Uffizi così come alla Galleria Borghese o al Maxxi non è opportuno ospitare iniziative che hanno un evidente profilo politico in campagna elettorale. A me sembra logico e rispettoso della funzione e della vocazione del museo pubblico. E poi mi chiedo se il Louvre o il Beaubourg o la Tate ospiterebbero mai una iniziativa del genere a poche settimane dalle elezioni politiche". Scommettiamo, Melandri, che invece questi musei, se ne avessero l'occasione, lo farebbero? 

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