lunedì 21 maggio 2012

E adesso per favore (io per primo) non chiamiamoli grillini

Che piaccia o no, il Cinquestelle conquista le città. Ora Pizzarotti e gli altri dovranno fare sul serio


Federico Pizzarotti, il 40enne dalla faccia pulita che ama il judo e l’ambiente, ha vinto le elezioni a Parma, la “Stalingrado” di Beppe Grillo, e appare l’uomo più lontano dalle urla e dalle provocazioni del suo leader. Il Cinquestelle ha ottenuto 4 sindaci in tutto e si appresta nel 2013 a entrare in Parlamento. E’ un dato di fatto.

Il vuoto che il movimento di Grillo sta coprendo mi preoccupa. Ma mi preoccupa anche una Rosy Bindi che strilla in tv e dice che la vittoria di Orlando a Palermo è anche sua. Mi preoccupa anche un Bersani che dice che Parma e Comacchio, altra città vinta dal Cinquestelle, “erano governate dal centrodestra”. E allora? Ci manca ancora un D’Alema che si inventi, dopo la Lega, anche il Cinquestelle “costola della sinistra” e abbiamo fatto bingo.

Ora si fa sul serio e dopo la sbornia mediatica e la probabile troupe della Cnn che verrà a Parma per filmare la prima seduta della nuova giunta, Pizzarotti e gli altri governeranno le proprie città e dovranno, anche, trovare accordi con gli esponenti dei partiti i cui segretari Grillo prende in giro dal mattino alla sera. Vedremo come va  a finire. Ma, comunque vada, la giunta di Federico Pizzarotti sarà una giunta politica – e non antipolitica – come ogni altra. E, per favore (io per primo), non chiamiamoli grillini. Come fossero appendici del vate Grillo e parlassero con lui tramite l’auricolare modello Ambra con Boncompagni. Questa è probabilmente l’idea che hanno Bersani, o Rosy Bindi, o Fabrizio Cicchitto, o Rutelli. E’ un’idea che porta poco lontano, anche se per ora nessuno di loro l’ha pienamente intuito.

Nessun commento:

Posta un commento