mercoledì 14 settembre 2011

Vietato sparire. Da Houellebecq a chiunque altro

Nella società dell'informazione in tempo reale, uno non può più farsi sentire per giorni manco se ti chiami Davide Valenti, figurati se ti chiami Michel Houellebecq e di professione fai lo scrittore di fama internazionale. Il nostro non si è presentato al ciclo di letture di un tour letterario tra Olanda e Belgio, a cui aveva accettato di partecipare mesi fa. La sua casa editrice lo ha contattato senza risposta. Allarme. Chi l'ha visto?

In poche ore, la casa editrice rassicura tutti: Houellebecq sta bene e non è scomparso. Non si sa (ancora) perché abbia disertato l'impegno. Molti siti, anche italiani, riprendono la notizia della sparizione. Fa fare molti click agli utenti.

Di sparizioni gli scrittori son maestri. Agatha Christie, per dire, aveva inscenato la sua che durò sei giorni, complice un'improvvisa amnesia. Rimase un mistero. Ma la domanda è un'altra: e se Houllebecq o Davide Valenti o chiunque altro volessero semplicemente per un po'di tempo farsi gli affari propri?

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